venerdì, giugno 04, 2010

Rischi "normali"

Picchia finalmente questo sole di giugno che annuncia il tempo delle vacanze, della vita libera dai soliti impegni e doveri. C'è sempre un  tempo per tutto, anche per se stessi: basta pazientare e arriva anche dopo un inverno lunghissimo ed una primavera altrettanto capricciosa. E' normale, tutto avviene secondo le regole. Si. ha ricevuto la notifica dell'udienza di divorzio: ad agosto l'ultimo legame con Di, quello giuridico, verrà ufficialmente spezzato. Poi, come scrive: "la mia vita sarà libera da un contratto firmato per amore e sciolto per dovere. Ma funzionano così no, queste cose? Per tutti gli esseri umani, siano etero o gay... uno lascia, ci si lascia, e poi si rimettono insieme i pezzi di una vita, si buttano via molti sogni che non avverranno mai e si cerca di costruirsene di altri. ". E' una osservazione amara la sua, ma vera e reale. Si. e Di. si erano sposate grazie alla  legge elvetica che consentele le unioni tra persone dello stesso sesso, indubbiamente una conquista sociale a tutti gli effetti, ma che  non risolve magicamente le difficoltà del vivere insieme quotidiano, la necessità di costruire giorno per giorno la relazione d'amore che tocca sempre, ovviamente, ai protagonisti in prima persona.
 Per etero o gay, la fine di un amore, al di là delle questioni giuridiche, è sempre una sofferenza:"ebbene, vorrei fargli sentire il mio cuore che batte, le mani che tremano e il senso di fallimento intrinseco che si prova. Immagino che le "famiglie normali" provino le stesse cose no?(...)E' un processo molto lento, come ho modo di provare. Un processo che ha dei picchi di normalità ed altri in cui svegliarsi fa male". La fine di un amore, comunque vada, lascia inevitabilmente un vuoto nel quale si può riconoscere il proprio fallimento.Qualsiasi ne sia stata la causa.
L'amore, riconosciuto  legalmente o no, resta  un salto nel vuoto, senza alcuna sicurezza o appiglio di salvataggio.  Esige abbandono totale che non può essere immediato e nemmeno spontaneo, perchè soltanto un po' alla volta ci si abitua a riconoscere nel caos della vita il suo rassicurante richiamo che non è mai assordante e prevaricante. E' quello il momento del salto, il cui esito però non è mai certo.

6 commenti:

Majin79 ha detto...

La vita purtroppo è anche questa... gli amori finiscono e bisogna andare avanti certo il matrimonio è una bella concuista, ma di certo non salva dalle delusioni d'amore...

Anonimo ha detto...

In amore, bene o male, ci si butta sempre, non si può fare altrimenti! E poi, naturalmente, non si sa mai con certezza come andrà a finire.
L'importante comunque è non farsi travolgere da eventuali delusioni ma avere invece la forza di ricominciare.
Katia

aliaszero ha detto...

Tutte gli amori che finiscono lasciano una goccia di amarezza nel mondo. Bellissimo post...mi ha scaldato il cuore mentre bevevo la mia tazza di thè mattutino.

IceHeart Princess ha detto...

La fine di un amore è sempre triste, ci accomuna tutti, esattamente come l'amore stesso.

MELCHISEDEC ha detto...

Una lacerazione per alcuni, comunque motivo di sofferenza separarsi, a prescindere dal reddito e dal potere.

Buon sole! :-)

Anonimo ha detto...

Un salto nel vuoto...bellissima definizione.
Un post davvero intenso, anche per me le parole "un contratto firmato per amore e sciolto per dovere" sono state davvero toccanti, dev'esser davvero dura!